Vibo Valentia intitola un largo a san Josemaría

L’amministrazione comunale di Vibo Valentia (Calabria) ha voluto dedicare uno spazio pubblico alla memoria di san Josemaría Escrivá.

L’amministrazione comunale di Vibo Valentia (Calabria) ha voluto dedicare uno spazio pubblico alla memoria di san Josemaría Escrivá, fondatore dell’Opus Dei.

La Calabria continua a commemorare il passaggio di questo santo della Chiesa dalla sua terra, continuando a intitolargli vie e piazze: è la seconda regione di Italia in questa meravigliosa corsa a ricordare la santità nel quotidiano.

Alla cerimonia, tenutasi sabato 7 marzo 2015, sono intervenuti il sindaco della città, avv. Nicola D’Agostino, il consigliere comunale Giovanni Russo che ha curato l’iter dell’intitolazione, il vescovo della diocesi mons. Luigi Renzo, il direttore della Residenza Universitaria Alcantara di Catania Aldo Capucci; tra i presenti anche il vescovo emerito di Lamezia Terme mons. Vincenzo Rimedio, l’ex vicario della Delegazione della Prelatura dell'Opus Dei per la Sicilia don Bruno Padula, delegati delle autorità civili e militari, sacerdoti del clero diocesano e numerosi cittadini calabresi.

Dopo i saluti delle autorità civili, il vescovo è intervenuto ricordando san Josemaría come testimone di civiltà. In questo tempo, in cui si afferma tanto la laicità, mons. Luigi Renzo ha voluto sottolineare il significato di laico: popolare! Nella nostra realtà il sacerdote è popolare: alla luce del messaggio di san Josemaría, il vescovo ha auspicato il recupero del vero senso di laicità, dell’autenticità dei rapporti umani attraverso la testimonianza professionale dell’impegno personale e del rispetto della legalità.

Aldo Capucci, citando alcune frasi del fondatore, ha augurato ai cristiani che il messaggio di questo santo li aiuti ad essere testimoni coerenti nella vita di tutti i giorni.

Dopo la benedizione della targa da parte del vescovo, l’evento è continuato nel salone parrocchiale di Santa Maria La Nova, dove sono stati proiettati alcuni video di incontri pubblici che san Josemaría tenne negli ultimi anni della sua vita terrena.

Infine, in un clima familiare, Aldo Capucci e don Bruno Padula hanno narrato alcuni ricordi personali anche di momenti trascorsi con il santo.

Aldo Capucci si è soffermato sul periodo di lavoro a Roma nella preparazione dei documenti per la beatificazione e la canonizzazione del fondatore, dando testimonianza anche della vita del Beato Álvaro del Portillo, successore di san Josemaría.

Don Bruno Padula, invece, ha richiamato alla memoria i primi anni dell’Opus Dei a Roma: nel suo racconto il sacerdote ha sottolineato come san Josemaría incarnava l’essere contemplativi in mezzo al mondo.