Pregare molto, per la propria moglie e per ciascun figlio

Jorge Claude, Cile

Coniugare l’equazione lavoro–famiglia non è un compito facile. Anzi, si tratta di una sfida costante, che obbliga a essere sempre vigilanti.

Sono nato in Cile, in seno ad una famiglia francese da ambo le parti. I miei genitori si sono sempre preoccupati di formarci nelle virtù umane e di stabilire una stretta relazione con i mei fratelli e con me. Ricordo con nostalgia i momenti in cui, dopo pranzo, ci intrattenevamo in interessanti conversazioni, sempre di molto contenuto.

Adesso ho 47 anni, sono sposato e abbiamo 12 figli: il più grande ha 18 anni e il più piccolo appena pochi mesi. Per quanto abbia sempre avuto la ferma intenzione di dedicare tempo ed energie a portare avanti questa grande impresa di formare i miei figli, ho anche la piena consapevolezza che non è affatto facile.

Il mio lavoro quotidiano è molto assorbente. Per curare la vita di famiglia, anche se ci sono molte altre cose che si possono fare, mi sembra utile riportare i seguenti suggerimenti:

Pregare, e pregare molto, per la propria moglie e per ciascun figlio. Da parte mia, prego tutto i giorni l’angelo custode di ciascuno, un Memorare per ciascuno, un mistero del Rosario per mia moglie e un altro per i miei figli, e almeno una preghiera dell’immaginetta di san Josemaría per ciascuno (nel caso qualcuno si trovasse in difficoltà, queste preghiere di solito le moltiplico).

Destinare del tempo a ciascuno, cominciando dalla propria moglie. “Quando c’è ordine, si moltiplicherà il tuo tempo, e, quindi, potrai dare più gloria a Dio, lavorando di più al suo servizio”, dice san Josemaría. Abbiamo preso l’abitudine di uscire fuori da soli un fine settimana ogni sei mesi, e pranzare regolarmente insieme nel corso della settimana.

Per quanto riguarda i figli, è indispensabile che notino che il padre dedica loro del suo tempo. Di solito cerco di uscire a prendere un gelato con ciascuno, o semplicemente a fare due passi. In questo modo, ognuno ha la possibilità di sentirsi “figlio unico”, nonostante siano molti fratelli. A volte è importante andare all’uscita delle loro attività, siano di pomeriggio o serali a seconda dell’età, perchè è in genere una buona occasione per chiacchierare, approfittando del fatto che sono contenti e distesi. Questo è valido per tutte le età, perchè conviene che si abituino sin da piccoli a chiacchierare con il loro papà.

Introdurre i figli a certe pratiche della vita di pietà, in modo che le vedano come un qualcosa di naturale. In casa, oltre ad andare a Messa la domenica, siamo soliti benedire i pasti e pregare l’Angelus a mezzogiorno. Abbiamo inoltre l’abitudine di fare il segno della croce con l’acqua benedetta prima di andare a dormire. È questo un rito importante a cui i bambini tengono e di cui hanno bisogno.

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