Per me, l’incontro con Dio avviene proprio qui, sulla mia scrivania.

Alexander Zorin, poeta russo e cristiano ortodosso che scoprì in “Cammino” il segreto per trovare Dio "qui, seduto alla mia scrivania".

Escrivá cancella lo stereotipo persistente secondo il quale la vita di famiglia e il lavoro sono due sfere che si escludono mutuamente, dalle quali usciamo, distrutti, come limoni spremuti. Rabbiosamente ottimista, questa autrice di best-seller pieni di utili lezioni, ci ricordò nel XX secolo che la vita pubblica e privata si può trasformare in un servizio e difende con la sua dottrina i valori più alti nel cammino alla vita eterna. Non è un caso che l’Opera abbia migliaia di membri nel mondo intero.

Cammino si convertì per me non solamente in un libro, ma nella verità della mia vita. Il suo autore diventò mio intimo amico, come un parente. Faccio costante riferimento a questo libro e mi ha influenzato molto. Vediamo, per esempio, il famoso problema di alzarsi la mattina. Escrivá dice: Se non ti alzi a ora fissa, non compirai mai il piano di vita. Così la sua influenza comincia dall’inizio del giorno.

Cammino si convertì per me non solamente in un libro, ma nella verità della mia vita.

È importante capire che Dio non bisogna cercarlo nelle nuvole, in un luogo fuori da te, in condizioni ideali, ma qui e ora. Escrivá fondò su questa base l’incontro con Dio, qui, nella realtà della vita, nelle condizioni in cui ci troviamo. Dice che la pratica della tua professione può essere occasione di incontro con Dio. L’ho capito molto tempo fa – per essere precisi, quando Escrivá ha chiarito per me questo concetto. Ho capito che per me l’incontro con Dio avviene proprio qui, sulla mia scrivania. Il poeta prega attraverso la poesia. Forse questo è blasfemo, ma credo che i sacerdoti e i confessori mi capiranno quando dico che Dio non è meno presente qui, sulla scrivania, nell’esercizio della professione, che in una chiesa. Questo me l’ha insegnato Escrivá. Lui dice che la nostra professione è la nostra vocazione. Dice che ogni persona trova la sua strada nella sua professione. Se la gente capisse che la sua professione è la sua vocazione, troverebbe Dio e il proprio incontro con Lui sarebbe più profondo. In questo, Escrivá mi ha aiutato. Quando ho letto “Cammino” ho sofferto molto, perché non sapevo pregare. Allora improvvisamente lui mi ha detto: Dici che non sai pregare? Mettiti davanti a Dio e stai già pregando. La scuola di preghiera di Escrivá è meravigliosa. Supera molti dei libri di orazione che ho letto. In cammino si legge: In primo luogo, orazione; in secondo luogo, espiazione. In terzo luogo, molto in terzo luogo, azione.

Quando ho letto “Cammino” ho sofferto molto, perché non sapevo pregare. Allora lui mi ha detto: Dici che non sai pregare? Mettiti davanti a Dio e stai già pregando.

Questo è davvero sorprendente. Siamo tutti così immersi nei nostri problemi tanto importanti! Pensiamo tutto il tempo. E lui dice che, prima di fare qualcosa, dobbiamo pregare, e solo dopo agire. È sconvolgente! E lo dice in modo aforistico, con una tale concisione di parole che sono come dardi scagliati in alto.

Ricordo come alcuni dei suoi pensieri mi stupirono tanto da dar luogo a dei versi. Lasciatemene dare un esempio. Escrivá ha un aforisma sulla verità: Non aver paura della verità, anche se la verità ti costasse la morte. (Cammino 34)

Oh, l’idea ti fa impazzire

E ti chiede di essere scritta in versi

Non tardare, la verità stessa

Fa una corsa.

Tralascia le parole comuni

Il movimento di pensiero e l’armonia.

È sempre nuovo –

La verità ritrita, vecchia

Il poeta, certo, non è il santo…

Eppure il suo tempo è corto

Sii fedele nonostante gli ostacoli,

come il mite martire lo è alla verità.

La personalità di Josemaría Escrivá appare in queste linee. È fedele alla verità, al di sopra di tutto, alla verità di Cristo, anche se questa ci conduce alla morte. Così è la personalità di Josemaría Escrivá.

"Intervista su Josemaria Escrivá”, dicembre 1998, Mosca.