Oscar Romero, ucciso mentre offriva il pane e il vino

Oscar Romero fu assassinato il 24 marzo 1980 mentre celebrava la Santa Messa. Forse non tutti sanno che Mons. Romero aveva conosciuto personalmente San Josemaría e aveva affidato la direzione della propria vita spirituale a sacerdoti dell'Opus Dei.

Domenica 14 ottobre papa Francesco dichiarerà santo il beato Oscar Romero, assassinato il 24 marzo 1980 mentre celebrava la Santa Messa. Mons. Romero aveva conosciuto personalmente san Josemaría e aveva affidato la direzione della propria vita spirituale a sacerdoti dell'Opus Dei. Riportiamo in proposito un articolo tratto dal blog di Béatrice de La Coste, portavoce dell'Opus Dei in Francia.


"È tempo di risvegliare la vostra coscienza e di obbedirle piuttosto che obbedire all'ordine di peccare"(mons. oscar romero)

Monsignor Romero è stato arcivescovo di San Salvador dal 1977 al 1980. Reagì fortemente contro i crimini e le persecuzioni di cui erano vittime i suoi concittadini. Le sue denunce senza compromessi lo fanno passare, agli occhi del governo di allora, per un pericoloso agitatore. Alla vigilia del suo assassinio, lanciò questo appello ai soldati: «Un soldato non è obbligato ad obbedire a un ordine che va contro la legge di Dio. Nessuno deve rispettare una legge immorale. È tempo di risvegliare la vostra coscienza e di obbedirle piuttosto che obbedire all'ordine di peccare. In nome di Dio, in nome di questo popolo sofferente i cui gemiti salgono fino al cielo e sono ogni giorno più forti, vi prego, vi supplico, vi ordino in nome di Dio: fermate la repressione!»

Il giorno seguente, durante la celebrazione della Messa, un colpo di fucile colpisce il vescovo in pieno petto: l'agonia dura qualche minuto. La preoccupazione per la giustizia sociale e le sorti del suo "popolo sofferente" erano per lui la logica conseguenza di una profonda vita interiore centrata sull'amore di Cristo che egli cercava di diffondere ovunque intorno a lui.

L'incontro con il fondatore dell'Opus Dei avvenne a Roma nel 1970. Dopo la morte di Josemaría nel 1975 egli scrisse a papa Paolo VI per chiederne la beatificazione e canonizzazione. Nella lettera racconta quanto era stato felice di conoscere personalmente Josemaría e «di aver da lui ricevuto incoraggiamenti e forza per rimanere fedele all'insuperabile dottrina di Cristo e a servire la Santa Chiesa cattolica con zelo apostolico».

«La vita di mons. Escrivá - proseguiva la lettera - è stata segnata da un incessante dialogo con Dio e una profonda umiltà. Si vedeva bene che era un uomo di Dio e che avvicinava il prossimo con delicatezza, affetto e benevolenza. Dopo molti anni sono testimone delle azioni dell'Opera qui in Salvador e posso attestare lo spirito soprannaturale che le anima, così come la loro fedeltà al Magistero.

Personalmente sono profondamente riconoscente verso i sacerdoti che appartengono all'Opera e ai quali non mi pento di aver affidato la direzione della mia vita spirituale e quella di altri sacerdoti.

Persone di ogni ceto sociale trovano nell'Opus Dei un modo sicuro di vivere come figli di Dio in seno ai loro obblighi famigliari e sociali. E ben evidentemente ciò è dovuto alla vita e agli insegnamenti del suo fondatore».

Le cordiali relazioni che univano mons. Romero e l'Opus Dei sono proseguite costantemente fino al giorno della sua morte. Fernando Saenz, che gli succederà come arcivescovo di San Salvador, riferisce che, dopo aver scritto questa lettera, mons. Romero colse l'occasione di un suo passaggio a Roma per andare a pregare sulla tomba del fondatore e che ne fu visibilmente emozionato. «La sua spiritualità è stata, in un certo modo, nutrita da quella di Josemaría Escrivá. Leggeva molto sovente Cammino».

Nel suo diario, alla data del 6 settembre 1979, Mons. Romero scriveva: «L'Opus Dei svolge un'opera silenziosa di profonda spiritualità tra le persone che lavorano, gli studenti e gli operai. Io penso che qui ci sia un tesoro inestimabile per la nostra Chiesa: la santità nel lavoro dei laici, ciascuno nella propria professione».

Il giorno in cui fu assassinato, Mons. Romero aveva trascorso la mattinata con Fernando Saenz. Si trattava di un ritiro per sacerdoti organizzato dall'Opus Dei. Poi il sacerdote spagnolo aveva accompagnato l'arcivescovo alla chiesa dove doveva celebrare la Messa. Saenz ricorda: «Lo hanno ucciso mentre offriva il pane e il vino. Fu come un segno magnifico dell'offerta della propria vita per i fedeli, per la giustizia e per la pace.»

Fonte: https://opusdeifrance.com/