Pontificia Università della Santa Croce

Universalità, unità, fiducia e spirito di collaborazione sono le caratteristiche dei primi 25 anni dell'Università.

Un desiderio di San Josemaría realizzato da don Álvaro del Portillo

La Pontificia Università della Santa Croce ha celebrato il suo 25º anniversario. Per questo motivo, l’inaugurazione dell’anno accademico 2009-2010, che ha avuto luogo il 4 novembre 2009, è stata centrata sulla commemorazione di questi venticinque anni di servizio alla Chiesa.

Immagine attuale della facciata dell’Università della Santa Croce a Roma

Nella Messa celebrata nella basilica di Sant’Apollinare, l’attuale prelato dell’Opus Dei, Mons. Echevarría, durante l’omelia ha invitato a ringraziare Dio per tutti i doni ricevuti. Ed ha aggiunto:

"Il nostro ringraziamento si rivolge anche a San Josemaría e al Servo di Dio Mons. Álvaro del Portillo, che sono stati gli strumenti usati dal Signore per fare diventare realtà questo sogno, l’Università della Santa Croce, che oggi contempliamo davanti ai nostri occhi."

Durante la cerimonia, il Rettore ha passato in rassegna gli avvenimenti più rilevanti dell’anno appena trascorso, ed ha terminato riferendosi alle novità per l’anno che inizia: la nomina di un Vicerettore per la Comunicazione; il nuovo Istituto di Liturgia, eretto all’interno della Facoltà di Teologia; e l’istituzione di un Centro di Formazione Sacerdotale, di carattere interdisciplinare e dedicato alla formazione permanente dei sacerdoti. Dopo la lezione inaugurale “Venticinque anni nell’Università: riflessioni evocative”, c’è stato il discorso dell’attuale prelato Mons. Javier Echevarría.

Don Álvaro del Portillo e San Josemaría Escrivá a Roma

Ideata da San Josemaría e realizzata da don Álvaro del Portillo

Il discorso aveva per titolo: "Una università romana ideata da San Josemaría Escrivá e realizzata da don Álvaro del Portillo."

Mons. Javier Echevarría ha iniziato ricordando il grande amore per il Romano Pontefice che sempre albergó nel cuore di San Josemaría. Ha fatto riferimento alla giaculatoria Omnes cum Petro, ad Iesum per Mariam!, che san Josemaría amava ripetere; e ad altre dimostrazioni della sua unione filiale con il Successore di Pietro, come la parte del Rosario che per anni recitò ogni giorno, pregando per la persona e le intenzioni del Papa.

"Essendo un giovane sacerdote, si presentò la possibilità di trasferirsi alla Città Eterna, per ottenere il dottorato in Diritto Canonico. Così, avrebbe potuto realizzare il grande desiderio di vedere il Papa, di pregare davanti alla tomba di San Pietro e di visitare i luoghi uniti alla storia dei primi cristiani, che tanto venerava. All’inizio del 1929, confidò questi progetti ad un amico, vecchio compagno del Seminario di Logroño. Questi gli raccomandò di immatricolarsi all’Angelicum, dove le lezioni erano solo al mattino; così, avrebbe potuto assistere al pomeriggio, ad altre lezioni nel Palazzo di S. Apollinare, sede di “una Università molto prestigiosa” portata avanti dal clero secolare, l’attuale Università del Laterano.

Senza dubbio, San Josemaría si rese conto molto presto che, al meno per il momento, i piani di Dio erano altri. Dal 2 ottobre 1928, il Signore gli aveva mostrato la Sua volontà: la fondazione dell’Opus Dei; una seconda luce fondazionale, ricevuta il 14 febbraio 1930, gli permise di comprendere che anche le donne formavano parte di quei piani divini. La missione che aveva ricevuto da Dio richiedeva una dedicazione esclusiva, senza distrazioni, e pertanto il dottorato ecclesiastico a Roma avrebbe dovuto aspettare tempi più opportuni. San Josemaría non poteva immaginare che, proprio il Palazzo dell’Apollinare, sarebbe stato in futuro sede della Pontificia Università della Santa Croce."

Prime pietre miliari

Poi, è tornato con la memoria alla ricerca e alla messa in marcia di Villa Tevere come sede centrale dell’Opus Dei, e ai desideri del Fondatore che i suoi figli e le sue figlie potessero passare un periodo a Roma, per studiare e formarsi con profondità scientifica nelle discipline ecclesiastiche e anche per romanizzarsi.

"All’inizio, gli alunni andavano presso gli Atenei pontifici di Roma. Ma già allora, in una relazione manoscritta del Fondatore sui progetti per l’anno 1949-50, si legge: Coordinare gli studi con l’Angelicum. Fino a quando convenga organizzare il gran Centro docente universitario a Roma (...)."

Monsignor Álvaro del Portillo

Come altre pietre miliari che col tempo avrebbero portato alla creazione di questo gran centro docente universitario a Roma, il gran cancelliere ha messo in evidenza l’inizio dello Studio Generale di Navarra, nel 1952, e l’erezione delle Facoltà di Diritto Canonico (nel 1962) e di Teologia (nel 1969) dell’Università di Navarra. Si è fatto anche riferimento al CRIS (Centro Romano di Incontri Sacerdotali), un centro di formazione per sacerdoti le cui attività san Josemaría seguiva con interesse. Grazie a queste iniziative, quando il Signore se lo è portato in Cielo, esisteva già un corpo accademico consolidato e si era acquisita una valida esperienza didattica e di ricerca, che in poco tempo avrebbe reso possibile l’inizio di una nuova università a Roma, sotto l’impulso di don Álvaro.

Monsignor Javier Echevarría, Cancelliere dell’Università della Santa Croce durante il discorso della cerimonia d’inaugurazione.

Fede, audacia ed una ferma volontà di servire la Chiesa

Nel 1982, ricordava Mons. Echevarría, "Mons. del Portillo ci indicò che era arrivata l’ora di realizzare a Roma qualcosa di simile alle Facoltà ecclesiastiche dell’Università di Navarra. Era convinto che fosse il momento opportuno per portare avanti questa iniziativa nella Città Eterna. E ci ricordava esplicitamente che si trattava di un vecchio desiderio del nostro Fondatore.

San Josemaría Escrivá

Quasi settantenne, don Álvaro si disponeva a intraprendere un’impresa notevole, che richiedeva fede, audacia ed una ferma volontà di servizio alla Chiesa e alle anime. Certamente contava sulla grazia di Dio e sulla benedizione di Papa Giovanni Paolo II –che seguiva con interesse il progetto–, e anche sulla disponibilità di professori ben preparati. Mi ha sempre edificato l’umiltà del mio predecessore, che non si attribuiva alcun merito, precisando che tutto era stato possibile grazie all’orazione ed ai sacrifici offerti da San Josemaría per questa intenzione.

Eravamo inclini a pensare che si trattasse di un progetto per un futuro più o meno lontano. Ma don Álvaro chiarì ogni dubbio quando ci chiese di preparare quanto prima la documentazione necessaria. Mons. del Portillo seguì il progetto con prudenza e perseveranza. Erano impressionanti la sua determinazione e tenacia per perseguire questo obiettivo, nonostante le inevitabili difficoltà che, sarebbero sorte. Fu lui stesso, per esempio, a suggerire una formula innovatrice e audace per realizzarlo: non era necessario fondare una nuova istituzione universitaria, bastava aprire alcune Sezioni romane delle Facoltà ecclesiastiche di Navarra.

Era necessario predisporre molti altri preparativi: formare un collegio di insegnanti, trovare i locali idonei, raccogliere fondi, etc. Nessuna di queste sfide lo preoccupava: davanti alle difficoltà –era solito ripetere–, dobbiamo pensare che l’aiuto del Signore sarà proporzionale."

Centro Accademico Romano della Santa Croce

Infine, "solo un anno dopo quei primi passi, nell’ottobre 1984, apriva le porte il Centro Accademico Romano della Santa Croce, con due Facoltà (Teologia e Diritto Canonico) e circa quaranta alunni. Il Centro Accademico venne formalmente eretto il 9 gennaio 1985. Su suggerimento del Cardinale Palazzini, che rese possibile con generosità e ampiezza di vedute questa decisione, vennero scelti come sede alcuni edifici ceduti dal Patronato di San Girolamo della Carità.

Mons. del Portillo desiderava che il nuovo centro si caratterizzasse per una piena adesione al Magistero della Chiesa, un dialogo fecondo con la cultura contemporanea ed un’accurata formazione scientifica degli alunni, unita alla migliore assistenza spirituale possibile. Sapeva che i vescovi confidavano che non mancasse questo aiuto a sacerdoti e seminaristi delle loro diocesi, ed era solito dire che non potevamo defraudarli. Ma, soprattutto, considerava l’importanza di servire la Chiesa, aiutando a formare sacerdoti e laici disposti a estendere il Regno di Cristo. Oltre a prendere accordi con alcune istituzioni perché vi alloggiassero gli alunni, promosse la creazione di vari convitti per sacerdoti, con il generoso aiuto economico di molte persone. Su suggerimento di Giovanni Paolo II, creò anche il Seminario Internazionale Sedes Sapientiae, per seminaristi di tutte le diocesi.

Molto presto la sede di San Girolamo della Carità risultò insufficiente. Ricordo quanto fu laborioso ottenere l’uso del Palazzo dell’Apollinare. Mons. del Portillo attivò con impegno le trattative, e infatti questi locali sono risultati veramente adeguati per il servizio che la nostra università offre alla Chiesa.

Conservo impressa nella memoria la sua mobilitazione per finanziare un’iniziativa così rilevante, con donativi di istituzioni e persone private. Il Servo di Dio Mons. Álvaro del Portillo sottolineava con frequenza che si faceva un gran bene alle persone a cui si chiedeva un aiuto economico, perché si offriva loro l’opportunità di collaborare ad un’impresa di servizio alla Chiesa ed ai sacerdoti. Poiché molti alunni sarebbero arrivati da diocesi con mezzi economici molto scarsi, diede impulso, fin dall’inizio, all’istituzione di un fondo per borse di studio."

Ateneo

"Il 9 gennaio 1990, anniversario della nascita di San Josemaría, la Congregazione per l’Educazione Cattolica, considerato il notevole sviluppo del Centro, lo eresse Ateneo, con le Facoltà di Teologia e Filosofia e, poco dopo, di Diritto Canonico. Allo stesso tempo nominò Mons. del Portillo primo Gran Cancelliere. Il 23 marzo 1994, il successore di San Josemaría rendeva santamente la sua anima a Dio, al ritorno da un pellegrinaggio in Terra Santa. Terminava così una vita dedicata al servizio della Chiesa, dell’Opus Dei, dei sacerdoti, dei religiosi e del popolo cristiano. Con fedeltà alla Volontà divina e allo spirito del Fondatore dell’Opus Dei, aveva realizzato quel vecchio progetto di San Josemaría, che ora compie i suoi primi venticinque anni di vita."

Università della Santa Croce

"Ho avuto la gioia di assistere alla creazione della Facoltà di Comunicazione Sociale Istituzionale, ed alla concessione del rango di Università da parte di Giovanni Paolo II, il 20 luglio 1998. Si è aperta così una nuova tappa nella quale continuiamo a camminare, con il proposito di seguire fedelmente l’esempio di amore e di servizio alla Chiesa che ci hanno lasciato – come preziosa eredità– San Josemaría ed il Servo di Dio Álvaro del Portillo."

Immagine della cerimonia d’inaugurazione dell’anno accademico 2009-2010

La cerimonia accademica è terminata con la donazione, da parte di Monsignor Javier Echevarría, di una medaglia d’argento a chi lavora da 25 anni –cioè dall’inizio– nella Pontificia Università della Santa Croce.

Con parole di gratitudine, sono stati ricordati i numerosi benefattori che con generosità e sacrificio rendono possibile questo centro accademico; e specialmente coloro che, nel 1984, si imbarcarono nel progetto: dai 41 studenti che iniziarono quell’anno si è passati ai 1.471 del corso 2008-2009, di 75 nazionalità diverse.

E’stato dedicato un ricordo particolare a chi prese parte agli inizi dell’ Università ed ora aiuta dal Cielo.

Insieme all’universalità, altri aspetti –molto evidenziati prima da don Álvaro e ora da Mons. Echevarrìa– che dall’inizio hanno caratterizzato il lavoro in questo centro accademico, sono stati l’unità, la fiducia e lo spirito di collaborazione.

Per saperne di più sulla Pontificia Università della Santa Croce: Sito web ufficiale: www.pusc.it