Lavorando con la moda

Sofía Carluccio

Mi sono laureata come stilista industriale nell’area tessile e nella moda, presso il Centro di Disegno Industriale. La scelta della mia professione è stata forse “dettata” sin da piccola, influenzata da mia madre, cui è sempre piaciuto riciclare i vestiti, tra le altre cose come forma di risparmio per vestire me e i miei dieci fratelli. Credo di aver ereditato da lei questa vena artistica.

Attualmente sono addetta allo sviluppo del prodotto di una fabbrica di confezioni per sartoria da donna e da uomo. La maggior parte della produzione è esportata in Messico, Stati Uniti, Brasile, Cile e Argentina.

Inoltre, io e una mia amica abbiamo una nostra linea di moda, con la quale nel mese di agosto del 2001 abbiamo partecipato alla settimana della moda in Uruguay. Poi, ci hanno invitato a una sfilata al Museo Rally a Punta del Este. Lì abbiamo presentato una collezione intitolata “All’imbrunire” che ha raccolto buon consenso tra gli specialisti.

Nel mondo della moda di oggi la tendenza è dettata dall’Europa. Noi cerchiamo di prendere parte a questa informazione e darle certi valori che riteniamo fondamentali, quali l’eleganza e l’armonia, facendo in modo che in ciascuna assuma importanza la dignità della donna.

Il mondo della moda è interessante, ma difficile. Alcuni stilisti cercano di realizzare modelli appariscenti cercando di catturare l’attenzione, sfruttando il facile ricorso della “messa in mostra”. Un altro aspetto che ho molto chiaro è che la moda serve a vestire, non a svestire, e questo è per me come un “leit motiv”.

Sin dai primi passi nel mondo della moda mi hanno consigliato di mantenere un fermo criterio e un sano complesso di superiorità, perché l’ambiente è molto schiacciante. In questo mi sono state di grande aiuto alcune parole di San Josemaría Escrivá: “Si rende ora specialmente necessario intensificare il lavoro apostolico nel campo della moda, per portare il “buon odore di Cristo” anche in questo grande mezzo di influenza sociale. Il nostro desiderio è quello di trovare Dio in questo settore – così molte volte paganizzato – della vita e dei costumi umani, e cercare di convertirlo in un’occasione di apostolato, in qualche cosa che parli di Dio e porti a Dio”.

Nel momento in cui devo disegnare, non cerco semplicemente che le persone siano alla moda, ma anche che mettano insieme la decenza con l’eleganza, grazie a qualche piccolo dettaglio e accessorio.

Lavoro con un gruppo di sarte molto professionali, che vivono nei diversi quartieri di Montevideo. Generalmente i laboratori sono nelle loro case e questo mi dà la possibilità di conoscere ciascuna delle loro famiglie. Le incoraggio e stimolo affinché realizzino il loro lavoro nel miglior modo possibile e alla presenza di Dio. Ricordo un’idea di Josemaría Escrivá che mi è rimasta impressa, ovvero che le case di moda potranno essere strumenti per fare un apostolato efficace. E mi rendo conto che al tempo stesso si può fare questo tipo di lavoro alla presenza di Dio, si possono avere molti risultati, perché sono molte le donne che apprezzano e si sentono a loro agio con lo stile che noi vogliamo trasmettere.

Testimonianza di Sofía Carluccio pubblicata nel libro “San Josemaría y los uruguayos”.