16 febbraio, 1932: Le opere sono amore, non i bei ragionamenti

Proprio in questi giorni si compie un nuovo anniversario di questa locuzione divina. San Josemaría fece molte volte riferimento a tale episodio, accaduto il 16 febbraio 1932; ma ne parlava sempre in modo tale da rendere difficile individuarne il protagonista. Solo dopo il suo ritorno alla casa del Cielo abbiamo conosciuto nei particolari l’episodio, descritto negli Appunti intimi, e poi raccolto in una delle biografie pubblicate.

San Josemaría fece molte volte riferimento a tale episodio, accaduto il 16 febbraio 1932. Solo dopo il suo ritorno alla casa del Cielo abbiamo conosciuto nei particolari l’episodio, descritto negli Appunti intimi, e poi raccolto in una delle biografie pubblicate.

Da alcuni giorni ho un forte raffreddore: è stata l’occasione perché si manifestasse la mia scarsa generosità con il mio Dio, diminuendo l'orazione e le mille piccole cose che un bambino - e ancor più un bambino asinello - può offrire al suo Signore ogni giorno.

Da tempo, quando vedeva una comunità di religiose in preghiera diceva, mettendo in atto il metodo dell’infanzia spirituale: «Gesù, non so loro quanto ti amino, ma io ti amo più di tutte loro insieme». Ora, poco dopo la locuzione dell'asinello, mentre ribadiva la propria mancanza di generosità verso il Signore, gli sfuggì negli Appunti un'altra delle numerose locuzioni* che ricevette:

«16 febbraio 1932. Da alcuni giorni ho un forte raffreddore: è stata l’occasione perché si manifestasse la mia scarsa generosità con il mio Dio, diminuendo l'orazione e le mille piccole cose che un bambino - e ancor più un bambino asinello - può offrire al suo Signore ogni giorno. Mi stavo rendendo conto di questo e che rimandavo i propositi di dedicare più interesse e tempo alle pratiche di pietà, ma mi tranquillizzavo pensando: più avanti, quando ti sentirai bene, quando si assesterà la situazione economica dei tuoi... allora! E oggi, dopo aver dato la Santa Comunione alle monache, prima della Santa Messa, dissi a Gesù quello che tante e tante volte gli dico, di giorno e di notte: (...) "Ti amo più di loro". Immediatamente ho inteso, senza parole: "Le opere sono amore, non i bei ragionamenti". Vidi subito con chiarezza quanto io sia poco generoso, e mi vennero alla mente molti particolari cui non pensavo né davo importanza, che mi fecero comprendere con molta evidenza la mia mancanza di generosità. O Gesù: aiutami, perché il tuo asinello sia completamente generoso. Opere, opere!» (2).

Pochi giorni dopo scriverà: «Mi sento inondato, ubriaco di grazia di Dio. Che grande peccato se non corrispondo! Ci sono dei momenti oggi stesso in cui mi viene voglia di gridare: Basta, Signore, basta!» (11-III-1932)

Il Fondatore dell’Opus Dei, I, Andrés Vázquez de Prada. Ed. Leonardo International, Milano.

(1)(Nuova grazia che, come premio al suo desiderio di amare, il Signore gli concedeva perché si conoscesse meglio interiormente; e, d'altro lato, divino sprone per esigere una maggiore donazione di tutte le sue facoltà).

(2) Raccolte in Cammino n. 933:

"Raccontano di un’anima che, nel dire al Signore nell’orazione: «Gesù ti amo», sentì questa risposta dal cielo: «Le opere sono amore, non i bei ragionamenti».

Pensa se non meriti forse anche tu quest’affettuoso rimprovero."